Tratto da Rossore

Idea coreografica e danza: Valentina Squarzoni
Musica dal vivo di: Aldo Scarpitta
Ispirato alla drammaturgia di “Rossore” di Arianna di Stefano

Homo sum, humani nihil a me alienum puto
“Sono umano e nulla di ciò che è umano mi è estraneo” (Heautontimorùmenos, P. Terenzio Afro)

Rossore tenta di riflettere sulla condizione dell’uomo in quanto unico animale in grado di divenire rosso, di provare imbarazzo. 
Un viaggio nel caos di un apparente ordine: attraverso l’unione di movimento e musica nello spazio la timidezza si svela, mostrandosi all’interno del suo stesso involucro in cui è rimasta intrappolata. Sono sensazioni corporee, tic incastrati nelle fibre muscolari, dentro i nervi, che si accendono come scariche elettriche, fulminanti. 

La trappola del rossore: cosa si muove dentro l’involucro dell’apparente paralisi della timidezza?